LA STORIA DI ADRIANO
Mentre studiavo per diventare ingegnere gestionale, iniziavo a sperimentare alcune piccole coltivazioni e a muovere i primi passi nell’agricoltura biologica: è stata quell’esperienza che mi ha permesso di capire quale fosse la strada che volessi percorrere, e come fosse l’agricoltura la mia vera passione. Ho comunque deciso di concludere il mio percorso di studi, nel 2014 mi sono laureato presso il Politecnico di Milano come ingegnere gestionale. A seguito di stage formativi in aziende importanti, e dopo aver declinato proposte di lavoro molto allettanti, tra le quali quella di ingegnere informatico, ho avviato la mia piccola attività agricola a Leffe, in provincia di Bergamo.
Da subito sono stato conquistato da una coltivazione profondamente legata al mio territorio: si tratta del mais Spinato di Gandino, un’antica varietà autoctona, che era ormai stata dimenticata».

LA RISCOPERTA DEL MAIS SPINATO DI GANDINO E DELLA COLTIVAZIONE NATURALE
«Ho così iniziato a collaborare con un’associazione impegnata nella promozione di questa pregiata coltura cerealicola (le cui origini risalgono al ritrovamento di alcune spighe di mais e di alcuni semi custoditi in un’antica cascina gandinese), tramite attività volte alla tutela e alla valorizzazione di questo antico seme.
Le sementi di questa varietà sono oggi conservate presso il CRA di Bergamo (Unità di Ricerca per la Maiscoltura del Ministero), nella Banca del Germoplasma di Pavia e nell’importantissimo Svalbard Global Seed Vault, famoso deposito per la conservazione mondiale dei semi; inoltre, nel 2015, il mais Spinato di Gandino è stato inserito, con il supporto del Ministero delle politiche agricole, nel registro nazionale delle Varietà da Conservazione.
Tutte queste esperienze si inseriscono in un progetto che vuole conferire una nuova identità alla Val Gandino, lasciandosi alle spalle la depressione post-tessile di cui ha sofferto dal 2007 al 2013.
Orgoglioso di perseguire questo obiettivo, mi sono fatto coinvolgere completamente e ho introdotto la coltivazione naturale del mais Spinato di Gandino nella mia azienda agricola biologica, dapprima su un piccolo appezzamento, poi aumentando poco a poco la superficie».
C’ERANO UNA VOLTA… LE NOSTRE GALLETTE
In seguito ho acquistato le attrezzature necessarie e ho allestito un laboratorio specializzato (un primato in Lombardia), inaugurato nel settembre 2015. Ho dunque iniziato a produrre un tipo di galletta naturale molto ricercato: la sua lavorazione prevede l’utilizzo di mais antichi senza alcuna raffinazione, a differenza di quanto avviene invece per la quasi totalità delle gallette sul mercato, prodotte con mais degerminato, decorticato e spezzato in parti uguali»