NATURA E PASSIONI FLOREALI

Vivo a contatto con la natura ormai da più di venti anni e questo mi ha permesso di accrescere la mia sensibilità verso fiori, ortaggi, piante.
Questa mia quotidiana condivisione con il mondo agreste mi ha portato ad acquisire consapevolezza della meraviglia che c’è attorno a me. A poco a poco ho capito come trasformare una curiosità personale in una vera e propria attività.
La mia più grande passione sono i Fiori; ho approfondito sempre di più questo mio interesse diventando così una “Flower Designer”. Finalmente il mio lavoro è diventato quello di “maneggiare” fiori, foglie, frutta e verdura creando composizioni di ogni genere e per ogni occasione.
Ho anche un orto dove coltivo di tutto e di più: mi piace moltissimo sperimentare e provare nuove semine! E che soddisfazione vedere il mio orto diventare sempre più rigoglioso!
La prima cosa che ho piantato appena trasferita in campagna, è stato il mais. Oramai sono vent’anni che lo coltivo per uso personale perché da buona Bergamasca la polenta non può mai mancare sulla mia tavola.
Tornando al mio lavoro, come flower designer utilizzo nelle mie composizioni diversi elementi naturali a seconda della stagione, oltre ai fiori ovviamente: foglie, pigne ed anche verdura e pannocchie.

Negli ultimi anni, tuttavia, lo sviluppo delle scienze dei materiali e la rinnovata attenzione per l’ecologia e il riciclo hanno elaborato soluzioni sorprendenti, in alcuni casi rivisitando fondamentalmente in chiave moderna le prime intuizioni dei contadini.
Oggigiorno, infatti, vi sono un buon numero di aziende che commerciano veri e propri filati di fibre di mais dalle molteplici qualità. La lavorazione è piuttosto laboriosa e implica l’unione del mais con altri amidi vegetali che, sottoposti a speciali trattamenti, rilasciano zuccheri che, a loro volta, vengono lavorati fino a diventare fibre biodegradabili.
Ogni azienda ha brevettato il suo metodo di lavorazione e gli “ingredienti” utilizzati. Ma ogni processo ha in comune la trasformazione del mais in un composto acido derivato dal destrosio, zucchero naturale presente anche nel grano e nelle barbabietole. Il composto sopracitato viene poi “filato” creando un fiocco aperto di microfibra: la fibra di mais.
Il processo di produzione della fibra di mais è effettuato nel pieno rispetto dell’ambiente poiché la quantità di gas effetto serra è minore di quella che si produrrebbe per il poliestere e il consumo di carburante fossile è ridotto al minimo. La fibra di Mais può essere completamente riciclata e riutilizzata come materia prima, oppure, in caso di mancato riciclo, si dissolve nel nulla con un impatto ambientale pari a zero. Ha caratteristiche qualitative incredibili: è molto morbida e garantisce capacità isolante di altissimo livello.
Questo particolare materiale garantisce performances che competono attivamente con le tradizionali fibre sintetiche derivanti dal petrolio. È infatti traspirante, antimacchia, resistente agli UV, elastica, isolante, biodegradabile, riciclabile e addirittura compostabile.
Tale tessuto, durevole e ipoallergenico, ha utilizzi molto interessanti anche perché può essere utilizzato da solo ma anche essere combinato con altre fibre “tradizionali” (come ad esempio il lattice) per produrre imbottiture per materassi e cuscini, oltre che coperte e tovaglie.